Alcune considerazioni a seguito del “Wilderness Grylls
Weekend – In solitaria fra I monti”:
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Passo Manghen (come tanti altri passi di
montagna d’estate): ciclisti e soprattutto motociclisti, andatevene a fare in
culo. Le strade non sono vostre. Mentre guido la strettissima strada che si
inerpica in cima, devo zigzagare tra ciclisti che (li capisco, stanno
probabilmente per morire di li a pochi minuti) sbandano paurosamente da destra
a sinistra nel loro classico incedere in preda alla stanchezza, tra qualche
pedone inetto e tra una marea di motociclisti della domenica. Sono odiosi,
peggio delle zanzare. Due le categorie: quelli della “guida sportiva”, che dopo
ogni tornante sgasano a mille per inchiodare di brutto quando una macchina gli
si fa contro, e quelli “da turismo”, con bauletti in ogni dove sulle loro BMW
che ingombrano quasi quanto una monovolume. Ah, son riuscito stavolta a vedere
anche la terza categoria, i chopper (per quest’ultimi: l’America e’ a una
dozzina di migliaia di km da qui, imbecilli). Dopo il distinguo, faccio di
tutta l’erba un fascio e mando appunto i suddetti a fanculo. Ma e’ possibile?
Solo io mi rendo conto che la strada e’ un buco e che bisogna fare attenzione?
Questo branco di deficenti invece li’ a sgasare dopo ogni curva, tutti
incarogniti (come diceva Meda) sulle loro moto a fare a gara con chissa’ quale
altro stronzo. Li avrei cosparsi di benzina ad uno ad uno. Sembra se ne
sbattano semplicemente i coglioni di qualsiasi altro utente della strada. Bene.
La prossima volta faro’ anch’io cosi’, e non mi esimero’ dallo stamparvi su
quel vostro brutto muso la targa della mia auto, ok? Cosi’ vediamo se imparate
a guidare su una strada. Costruitevene per i cazzi vostri, di strade. Un bel
po’ di strade per soli stronzi. E portatevi anche i ciclisti, che meno ce ne
sono in mezzo alle palle e meglio e’.
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Ah, dimenticavo gli sboroni della domenica
4ruote. Ovviamente, data la proverbiale larghezza della strada, ci sono gli
idioti che o per scelta o per sfoggio di ricchezza, scelgono la macchina piu’
grande per salire in cima. Ti trovi dunque a dover fare dei rally a bordo
strada per non urtare la loro pregiata vettura. Loro NON SIA MAI che facciano
NEMMENO sfiorare la linea bianca ai loro candidi pneumatici da stronzo. No. Sei
tu, povero idiota, che devi prenderti sassi, buche, tombini, animali e
qualsiasi altra roba per evitare loro. Sapete che vi dico? Che la prossima
volta lascio in garage la mia bella macchina, noleggio un pandino del cazzo e
vi rigo la fiancata ogni volta che mi incrociate. Poi vediamo se imparate a
farvi da parte o a venir su con una macchina normale. Schifosi bastardi.
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Sono in forma, non c’e’ che dire. Ho camminato 4
ore e mezza il primo giorno e piu’ o meno lo stesso il secondo, contro il male
ai muscoli e contro il malissimo alla caviglia sinistra (urgono accertamenti).
Buon ritmo. Il bello di essere da soli e’ che puoi tirare come un mulo e non
dover badare a nessuno alle tue spalle. E se sei stanco, ti fermi, mangi, fai
una foto, senza problema alcuno.
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Per il resto – ovvero il 95% - gran weekend. Bei
posti (stile non troppa roccia, non troppo bosco, una via di mezzo!), gran
clima (non caldo come Caronte, per intenderci), ottimo spirito. Per i sentieri
poca gente, non le folle oceaniche da pellegrinaggio che si trova chi vuole
andare a rifugi (non so se avete presente cosa possano essere le 3 cime di
Lavaredo in weeknd del genere.. manca solo il casolino che ti vende i panini
onti alla trailhead zio can) anzi la tranquillita’ che credo cerchi l’escursionista
che si dirige verso la montagna. Ho camminato tranquillo, sereno, fatto le
soste dove volevo senza preoccuparmi di girarmi se dovevo grattami il culo o di
mettermi la mano davanti alla bocca nel caso di un rutto un po’ wild. Ho trovato
una ragazza con la tenda piantata a Lago Stellune, che aspettava i suoi amici
per una notte li, con un fuoco. Bello cavolo. E io? Io se propongo ai miei
amici una notte in tenda, mi ridono dietro. IL RIFUGIO. IL CIBO DEL RIFUGIO. Ma
che cazzo andiamo a fare in montagna gente, a mangiare??! Bah. Io posso capire
che d’inverno, quando fuori ci si ghiaccia anche i peli del culo, il rifugio,
la stufetta accesa, un pasto caldo possano esercitare una certa attrazione. Ma
d’estate.. dai! L’estate e’ fatta per vivere l’outdoor, non per far la
camminatina col vecchiotto affianco e chiudersi in rifugio la notte. Tanto vale
salire. Quella non e’ la montagna che dico io. Io – non perche’ sono io, quanto
piuttosto perche’ l’ho fatto – ho preso una tenda, camminato un po’ e mi son
piantato in una valle deserta. Dalle 16 che ho montato il campo alle 9 del
mattino dopo, lungo la trail, non ho visto anima viva. Che bella sensazione.
Poi se pensi che ti morde una vipera, questa solitudine equivale a cazzi amari,
ma al momento non ti tange la cosa. Quando puoi assaporare un tramonto da solo,
dopo aver mangiato la tua pasta fredda ai legumi. Quando puoi svegliarti non
con il suono della sveglia ma con la luce del sole che piano piano si fa piu’ forte.
Quando puoi vedere un alba da sogno, le montagne dorate che si specchiano sul
lago azzurro, in cielo nemmeno una nuvola. Quando puoi assaporare tutto questo
mentre scatti foto e sgranocchi una banana e del cioccolato. Quando nessuno,
nessuno ti rompe i coglioni, e nemmeno gli uccellini cinguettano. Ecco, questo
mi e’ piaciuto, questa per me e’ stata MONTAGNA. Ho, sulle ali dell’entusiasmo,
acceso l’ipod, e mentre camminavo all’alba, ho ascoltato musica un po’ nature,
rilassante.. mi sentivo in paradiso. Morto. Perche’ la sensazione che ho di “morto”
e’ vedere posti belli ed essere sereno. Io mentre camminavo ero sereno, felice,
avevo una musica dolce nelle orecchie e vedevo posti bellissimi. Mi sentivo in
paradiso, ed era bello.