mercoledì 16 maggio 2012

It's time to go

Eh, ormai ci siamo. Anche quest’anno, per la terza volta, si parte per un’avventura in terra americana.

Non ho molto da dire stavolta, al contrario delle altre. Per due cose:

La prima, ormai credo di essermici “abituato”. Abituarsi allo straordinario, all’extra-ordinario, non e’ bello ma e’ bello allo stesso tempo, e questa e’ un po’ una delle sensazioni che provo ora. Anzi ora che ci penso abituarsi a sputtanarsi una marea di soldi ogni volta in realta’ NON e’ bello, rompe le palle! Ma cosa volete, spenderli cos’ e’ una delle gioie piu’ belle della vita per quanto mi riguarda!

La seconda cosa.. beh la seconda cosa e’ che non ho molto da dire perche’ ormai sono scarico. Negli ultimi tempi ho fatto, detto e pensato mille cose diverse fra loro. Ho conosciuto persone, visitato posti, visitato persone, conosciuto culture, programmato viaggi, programmato vite future, impegnato tempo e fatiche sopra carte, email o fuori a sudare per la fatica di un allenamento. Sono scarico, ora, psicologicamente e fisicamente. Fisicamente piu’ che scarico sono spaccato, ma quello e’ un altro discorso. Laggiu’ si troveranno energie anche per scalare le montagne (piene di neve, peraltro). Psicologicamente.. per chi ha avuto modo di star dietro alle mie ultime vicissitudini, questo viaggio capita a fagiuolo (permettetemi la U in mezzo alla parola). Dopo Belgrado, si, direi che ci voleva proprio. Son cose che non passano proprio in un attimo, e sebbene ormai la cosa sia alle spalle, non c’e’ occasione migliore per dare un taglio al recente passato che un bel viaggio per i cazzi propri. Ma non solo per quello, poi. Per tutto: per tutto cio’ a cui sto pensando, cercando di indirizzare la mia vita dove credo vorrei realmente andasse, per tutte le persone con cui sto cercando di tenermi in contatto, per tutte le cose piu’ o meno astratte che ultimamente vorrei fare.. sono un po’ spirito libero ultimamente, e la cosa mi piace un sacco.

Ma tempo al tempo. Ora c’e’ qualcos’altro in vista.

Ora in vista ci sono le spiaggie piu’ belle del paese, i boschi piu’ primordiali del paese, c’e’ “The Crown of the Continent” addirittura, come chiamano Glacier. Ragazzi, se il meteo mi assiste (ultime, maledette parole famose, lo so) sto andando in uno degli angoli piu’ belli d’America. Un angolo un po’ grande a dire il vero eh, non sono io quello che si ferma 10 giorni a NY o LA, lo sapete. Un angolo meraviglioso. Io ormai, al solito, ho gia’ la mappa tracciata nella mia mente. Ma come recita quel detto di Napoleone che io cito sempre, “ogni piano e’ fatto per essere distrutto”, anche quest’anno mi aspetto qualche manovra on-the-run. Ci sara’ una giornata di pioggia, un posto talmente ammaliante, una persona talmente affabile che mi costringera’ a variare i miei piani, lo so. Capita sempre cosi’. Ma io sono fiducioso. Sono felice. Non vedo l’ora di vedere, esplorare, conoscere. E’ lo spirito con cui parto verso ogni viaggio.

Non faro’ eccezione, stavolta.

Io parto solo ma felice, il mio cuore e’ sereno e il mio spirito alto.

Manu, 16.05.2012

venerdì 11 maggio 2012

USA NorthWest '12, -8.

Orbene, il classico problema dei -8 giorni alla partenza: la capienza della valigia.

Non ho ancora tirato fuori nulla, ho solo due dati a disposizione per avviare i mie lamenti: le dimensioni del mio bagaglio e la lista delle cose che devo farci stare. Due cose che non possono per forza di cose andare a braccetto. Ho una lista sterminata di cose da portar via. Vanno dalle piu' ovvie mutande, calzini, abbigliamento vario, all'orologio, ad una corda e ai cerotti per le vesciche.
Certo, Bear Grylls in effetti non metterebbe i Compeed nel suo zainetto. Ma io, per quanto nel telefono abbia la suoneria del suo programma, non sono Bear Grylls, e i Compeed nello zaino li metto eccome!

Mi avvio al -7 giorni alla partenza con atroci dubbi di fattibilita'.
Mi domando dove cazzo trovero' lo spazio per mettere il cuscino da campeggio che presi lo scorso anno al Walmart per 8 dollari.

domenica 6 maggio 2012

Ti saluto, tristemente

"Talvolta e' meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
La consapevolezza che l'insuccesso sia comunque il frutto di un tentativo."

Queste parole hanno ispirato il mio ultimo saluto ad una persona a cui ho tenuto molto e che si e' ritagliata - in modo strano, inconsueto, travagliato - un posto speciale nel mio cuore.

Ti ho conosciuta a capodanno, in una piazza stracolma di gente dove il tuo volto risaltava fra tutti gli altri. Ci siamo voluti vedere la sera dopo in un freddo lungomare deserto, soli io e te. Siamo stati felici del poco tempo passato insieme, talmente felici che ci siamo fatti una promessa: ci saremmo rivisti presto.
Non in Italia, dove tu eri solo di passaggio, turista. Ma nel tuo paese, la Serbia.
Io non ci davo tanto peso, pensavo fosse un'avventura come tante altre, solo "un po'" piu' scomoda.
Son venuto a Belgrado solo, infreddolito, nel mezzo di una perturbazione nevosa come non se ne vedevano da decenni. Ho sfidato il freddo, il meteo, la lingua e la cultura di un paese a me sconosciuto e che molto a mio agio non mi metteva. Ho fatto questo ed altro, alla fin fine, per star con te qualche ora in 4 giorni.
Molti amici miei e tuoi, dissero che ero un pazzo -alcuni in senso buono, altri un po' meno.
Tornato a casa, non pensavo che a te, a rivederti, a riabbracciarti. Eri diventata qualcosa in piu' di un'avventura. Forse iniziavo a credere a qualcosa in piu'. E tu, non mi davi motivo di pensare diversamente. Credo iniziavamo a diventare complici in tutto cio'. Ci volevamo, ci cercavamo, con piu' o meno continuita'. Era bello vedere come tu mi facevi intendere i tuoi sentimenti. Era bello provare delle emozioni cosi' per una persona vista cosi' poco e cosi' lontana da me.
Ma nella vita non va mai come noi vorremmo andasse, ed anche tra noi c'era qualcosa.
Era il tuo ragazzo.
Mi avevi detto - all'inizio - che lo stavi lasciando, che non c'era piu' nulla. Lui continuava a cercarti e non ti mollava invece. Certe volte mi lasciavi un po' perplesso a riguardo, ma io ti davo fiducia.
Tornavo a Belgrado, una seconda volta, addirittura in macchina, facendo un sacco di chilometri in pochissimo tempo solo per rivederti. Io ormai volevo te e in te credevo.
Siamo stati benissimo in quel poco tempo assieme, una giornata. Camminavamo per Belgrado per mano e sembravamo la coppia piu' bella del mondo - senza megalomania. Eravamo entrambi felici e si vedeva nei nostri volti. Non era qualcosa da una scopata e via. No, non questa.
Quando ti ho lasciata in quel piccolo paese di campagna, dove abita tua nonna, non sapendo se ti avrei rivista quella sera o tra due o tre mesi, montavo in macchina col cuore pesante una tonnellata.
Arrivavo in appartamento, dove c'era il tuo fantasma, dove aleggiava ancora il tuo profumo, dove rivedevo attimi passati con te, non ce la facevo piu' e scoppiavo a piangere. Lacrime vere, di dolore.
Ti volevo sul serio.

Ma ora qualcosa era cambiato: eravamo insieme. Una cosa bellissima che mi faceva rientrare triste, sapendo che ti avrei rivista tra troppo tempo.
Ma eri la mia ragazza ora, ed eravamo entrambi felici.
Purtroppo, se c'e' una terza persona di mezzo, le cose non vanno mai bene. Pochi giorni dopo mi facevi intendere che lui era di nuovo li. Da allora, non mi rispondevi piu', ne' ai messaggi ne alle chiamate. Io ero distrutto, e arrabbiato. Perche' tutto cio', cosi' di colpo?

Il resto e' storia recente. Alla fine mi rispondevi, e..
..e mi dicevi tutto. Vorrei non aver mai letto cio' che mi hai scritto, sweety. Avrei piuttosto preferito sapere che eri una puttana qualunque e che mi avevi preso per il culo sin dall'inizio. Ci sarei rimasto meglio, avrei potuto arrabbiarmi con te e mandarti a cagare, chiudere il libro e riprendere la mia via.
No, tu mi hai detto delle cose tristissime.
La gelosia di un uomo ha rotto la nostra felicita'. La sua gelosia, la sua cultura marcia ti ha impedito di provare a staccarti da lui e ad essere felice come speravi con me.
Ora il tuo futuro sembra essere segnato, a quanto mi dici.
Ed io ripenso a tutta questa storia. A quanto bello avrebbe potuto essere tra noi. A quanto felici avremmo potuto essere. Poi ripenso a te, stretta nella sua morsa. E sono terribilmente triste.
Potrei fare di tutto per te, ma a cosa servirebbe? Con certa gente di mezzo, correrei solo il rischio di metterti in guai piu' seri.
Io ho le mani legate ora. Quello che potevo dirti - tante parole per stimolare il tuo coraggio - l'ho detto, ma non posso fare altro. Servirebbe solo un miracolo.

Sono a pezzi per com'e' finita. Credimi. Non ci avrei mai scommesso un euro. Ma in cuor mio resta, oltre al dolore ed alla tristezza di saperti infelice, una grande certezza:
Avevo trovato una persona meravigliosa. Mi hai detto che non volevi che io avessi problemi, che non ero la ragazza per te, che io meritavo il meglio dalla vita. Sei una persona meravigliosa.

Talvolta e' meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.

Addio mia bellissima ragazza,
sappi che contravverro' alle tue ultime parole.. NON TI DIMENTICHERO' MAI.

venerdì 4 maggio 2012

Adieu, bella ragazza serba.

Be', ragazza.. anche se non potro' mai appurare la vera verita', mi mancava quello che mi hai detto, mi mancavano questi pezzi del puzzle. Ora va meglio. Ora capisco molte cose, e ti capisco. E' finita in modo triste - e credo lo sia stato per entrambi - ma non ti dimentichero'. E' stato molto bello, finche' e' durato. A volte, mi manchera' la tua bellezza, il tuo profumo, il tuo inglese cosi' cosi'. Ciao!

martedì 1 maggio 2012

Along the way, things may change.

Una volta slegati da qualsiasi relazione con un'altra persona, si parte piu' leggeri e piu' aperti a vivere appieno la propria esperienza. Non dimenticatelo.