mercoledì 25 febbraio 2009

Finally I am arrived!

Finalmente ho un po' di tempo libero dopo questi due giorni cosi' movimentati, e finalmente posso mettere per iscritto tutte (o almeno parte perche' sono veramente tante) le sensazioni che ho provato durante questo lungo viaggio.

Partito con il buio che c'e' a Padova alle 5 di mattina, in un aeroporto non certo strabiliante come puo' essere il Marco Polo di Venezia, mi ritrovo a Francoforte in men che non si dica, dopo aver sorvolato le Alpi ed aver ammirato molti bei panorami, solo un pelo rovinati dalla foschia.
Gran bell' aeroporto Francoforte: grande, spazioso, pulito, ben organizzato. Il primo di veramente serio in cui io abbia mai messo piede, cosi' mi sento un po' il Kevin McAllister della situazione, un "Mamma ho perso l'aereo" che modificherei in un piu' adatto "Tosi qua dentro mi perdo".
Cerco un wi-fi gratutito ma non c'e', impreco quanto basta e inizio a peregrinare per le corsie, in cerca di un passatempo che poi trovero' in un libro che avevo nello zaino e nel fotografare gli aerei fermi (il migliore!)

Mi imbarco, anzi, mi imaereo nel volo diretto a Denver, Colorado, 10 ore e 30 minuti per distruggersi il culo. E ci son riuscito.
Noioso il volo, noioso e segnato da un episodio culinario poco piacevole (la pasta con i funghi e un erbaccia di cui credo di sentire ancora il sapore..brr.. e una torta che dal colore avevo scambiato per rape mentre in realta' fronteggiavo una torta di ciliegie..inutile dire che anche quella da quanto gradevole era si ritrovo' nel cestino!)
Arriviamo poi a Denver, ed ecco "Mamma ho perso l'aereo 2": mi inoltro tra ampie corsie che dirigono i passeggeri verso i controlli per cittadini non-US, tra gigantografie di personaggi Nativi Americani, scendo una scalinata e mi trovo di fronte ad uno spettacolo che mi fa cadere proprio quelli..
Una fila abnorme di persone that were waiting for il controllo del passaporto.
Pregevole la scena: come in un film, mi fermo in mezzo alle scale, mi tolgo il berretto, passo una mano sul viso e con fare sfinito affermo "Oh cazzo.."

Poi mi metto a ridere da solo pensando a cio' che avevo fatto..E parto lanciato verso il supplizio!

Dopo essermi redento agli occhi delle autorita', anche se tramite un inglese gallinaceo direi, mi avvio alla civilta' piu' civilizzata (o globalizzata o sviluppata definitela come volete) che abbia mai visto: negozi ovunque, souvenire di ogni tipo, negozi con oggetti caratteristici dei Nativi affianco a Burger King, alimentari messicani e negozi di "Sportwears".
Una favola. Inizano gia' a brillamri gli occhi, quindi mi appresto al giro del terminal. Riesco anche ad imbattermi in un indiano che, aspettando per la toilette, si complimenta con me per il mio inglese (gli avevo risposto "Yeah" alla sua domanda se stavo aspettando per il bagno..) e un americano che mi domanda da dove provengo (notando l'inglese gallinesco) e che scopro esser stato in Italia tempo fa, dunque sento dopo poche ore di lontananza dalla terra natia delle parole italiane. What a satisfaction!

Passano le ore, prendo delle chips e una cola media da Burger King e, mentre sono seduto solo al tavolo e contemplo la maestosita' dell'aeroporto di Denver, guardo fuori. Una visione mozzafiato, con le steppe di terra ed erba secca che circondano l'aeroporto, colline che si innalzano a meta' strada fra li' e le Rocky Mountains, un po' le nostre Dolomiti. Uno scenario stupendo che son poi andato a contemplare fuori, nella tranquillita' che solo il viaggiare soli puo' darti.
Ed eccomi immerso in un cielo azzurro interrotto da fasci solari che filtrano dalle poche nuvole nel cielo, le montagne che brillano in fondo, l'erba che scurisce tutto nelle vicinanze.
E le macchine, i taxi ed i bus che portano la gente ai vari gates.
Mi son sentito triste, pensando agli affetti a casa, ma felice per aver potuto godere di quegli attimi bellissimi in quel posto bellissimo.

Con questo spirito mi imbarco successivamente per Rapid City, con un sonno infinito ed in un aereo che mi ricordava tanto la Ryanair, anche se era United Airways.
Dormo, prendo una cola, e scendo, tra una raffica di vento ed un pezzo di ghiaccio che per poco mi mette k.o. per terra!

Esco, e raggiungo il mio "mentore", che mi accompagna a prendere i bagagli, e che ora mi sta offrendo casa con relative chiavi, cibo, bici ed internet.
Cosa potrei volere di piu'?
Eh io lo so, ma non e' questa la sede!

Intanto mi avvio a prendermi una pizza Large con Cheese and Pepperoni a 5$.
Buon appetito ed a presto!

2 commenti:

Unknown ha detto...

E che sei solo all'inizio! Bella Manu!

Anonimo ha detto...

allora manu....posso farti una richiesta??? cambi colore di sfondo...xk mi sta venendo l'epilessia a leggere bianco su sfondo azzurro.....cmq mi pento di non essere partito con te...!! davvero