mercoledì 28 dicembre 2011

2012: Un'altra chance

Lo ricordo come fosse ieri. Avevo iniziato l'anno corrente - anzi, avevo finito il 2010 - con un solo proposito. Un solo, misero proposito. Non avevo stilato una di quelle liste chilometriche, impossibili, bugiarde che molta gente redige pensando all'anno che viene. No, da realista, mi limitai ad un solo scopo da raggiungere. Anche se, a dirla tutta, l'obiettivo era piuttosto impegnativo: cio' che avevo impresso a fuoco nella mia mente, di modo che ogni giorno mi potessi alzar dal letto con quel pensiero, era "RIUSCIRE A CAMBIARE LA MIA VITA ANDANDO A VIVERE ALL'ESTERO, MEGLIO SE NEGLI STATI UNITI". Ecco con che parole avevo riempito il foglio intestato "Buoni propositi 2011".

E siccome mi trovo a scrivere queste parole sempre da Cadoneghe, Padova, Italia, ho cannato di brutto.

Mi duole dirlo ma, anche se sul mio calendario da tavolo 2011 ho scritto sulla base "Live in South Dakota", la mia vita e' ancora ancorata nel piccolo paese di questa nebbiosa campagna veneta che mi ha dato i natali. Oramai, se devo essere ancor piu' sincero, sono piuttosto deluso e abbattuto, per quanto concerne questo piano. Nonostante gli sforzi, tradotti in emails, letture di siti internet vari ed eventuali, ricerche di lavoro, viaggi, conoscenza di varie persone, sono ancora nelle stesse, identiche condizioni dello scorso anno. L'unica cosa che veramente sento cambiata e' la condizione mentale: c'e' un casino grande il triplo.
La cosa abbatterebbe il piu' inguaribile degli ottimisti, taglierebbe le gambe al piu' testardo degli esseri umani, e romperebbe le palle a chiunque. Me compreso. Ma non sono tipo da lasciarmi abbattere, in questi casi. Semplicemente, cerco di trovare un modo per aggirare l'ostacolo e giungere allo stesso obiettivo. Dunque, sara' mia premura riformulare i miei propositi per l'anno nuovo in una forma diversa, piu' malleabile, di maggior facilita' realizzativa.

Il fatto e' che per come stanno ora le cose gli obiettivi sarebbero troppi. O almeno, i sottoobiettivi sarebbero troppi. La mia ricerca dell'obiettivo da assegnarmi per il 2012 diverrebbe la formulazione di un teorema che neanche il piu' perverso degli studiosi si accingerebbe a formulare! E io non sono ne' un perverso, ne' tantomeno uno studioso, quindi lascio il compito a qualcun'altro.
Mi piacerebbe - ecco, gia' meglio - iniziare a pormi qualche domanda (come se mai l'avessi fatto in questi mesi) e a trovare risposte adeguate. L'unico rischio che corro - ed e' un grosso rischio - e' quello di rispondermi come VOGLIO sentirmi rispondere. Capito cosa intendo?! Si dai, e' facile: spesso ci interroghiamo, interroghiamo anche altra gente, e finiamo per pilotare il risultato dove vogliamo che finisca esattamente. Un modo per rafforzare convinzioni che non abbiamo. Modo piuttosto stupido.

Inizierei a domandarmi se voglio veramente andar via da qui. Tutto sommato io ho il mio bel lavoro, sicuro, ben retribuito, ottimi orari: mi permette di fare una bella vita. Ma e' un buon posto di lavoro TUTTO nella vita? E poi, non e' che mi attizzi cosi' tanto quel che sto facendo. E' giusto allora continuare su questa strada, 8 ore al giorno, per i prossimi 40 anni? Un'altra cosa. Non vorrei fossilizzarmi troppo sul lavoro, la sicurezza che da, i SOLDI. Soldi, soldi, soldi. Pare che il mondo ruoti attorno a quelli. E' giusto che per i soldi, rinunci a qualche bene di gran lunga maggiore, come la mia serenita', la mia felicita', la mia realizzazione?! Qui poi, familiari a parte, ho i miei amici. Ed anche se ultimamente ci si vede sempre meno, e' sempre gente che mi ha dato molto e ad alcuni di loro saro' per sempre infinitamente grato e legato. E' giusto farsi remore per lasciare gli amici di una vita, anche se oramai e' la direzione delle nostre vite stesse a portarci piano piano sempre piu' lontani gli uni dagli altri?

Un'altra cosa che mi domaderei riguarda le mie aspettative. Nel senso: devo ancora capire, dopo il topic precedente, se cio' a cui punto e' viaggiare, soddisfare questa mia attanagliante passione, o semplicemente stabilirmi in un nuovo paese e vivere li' la mia esistenza. Ora mi chiedo: E' piu' logico puntare alla soddisfazione delle nostre passioni piu' forti per raggiungere la felicita', oppure provare una via diversa, sconosciuta, piena di insidie, per provare a raggiungere lo stesso risultato? So che entrambe queste strade portano grosse insidie. Perdere il lavoro, rischiare la difficolta' economica, rischiare di buttare giu' una struttura di vita gia' impostata per avere in cambio solo soddisfazioni temporanee (per quanto prolungate), o alla peggio, nulla. Solo delusioni. Vale veramente la pena mettere in forse la vita che ho creato finora per soddisfare un "mal di pancia" che sento da un pezzo, e che forse potrei soddisfare in altri modi? Ma quali sono, questi altri modi? Purtroppo non posso prendere un mese di ferie ogni due. Solo se lavorassi in proprio, ma per ora e' solo un fantastico sogno. E forse lo rimarrebbe per chiunque. A questo ritmo, finiro' di vedere il mondo tra un bel pezzo, dopo un sacco di soldi spesi, e con mille lagne da assolvere. Esiste una soluzione a tutto cio' che non comporti la distruzione semitotale del mio attuale sistema di vita? Se si, ora sinceramente non ne vedo nemmeno l'ombra.

Avrei molte domande da pormi anche sui posti che vorrei vedere, su cui mi sto interrogando, sulle possibilita' che ognuno di essi offrirebbe. Ma queste, in conclusione, diverrebbero pure divagazioni geografiche e turistiche che sono esplicabili in ultima istanza. Eppure.. Se dovessi spendere un anno in giro per il mondo, con un'unica estate a disposizione, come potrei girare il nord dei miei amati Stati Uniti e vedere contemporaneamente l'estate Islandese, quella Finlandese, quella Russa e quella Canadese? E' IMPOSSIBILE. E questo e' un gran rammarico. La soluzione c'e': prendere piu' tempo per realizzare questi sogni. A costo di cosa? Vi ritorno a sopra! E' un gatto che si morde la fottuta coda.

Ad ogni modo, di domande come avete visto ne avrei a non finire. Non tutte sono intelligenti, ma molte sono dannatamente difficili. Io onestamente, non riesco a venirne fuori. Ogni maledetto giorno la penso in modo diverso, ho un'illuminazione che sfuma ore dopo, ho un'idea che giudico irrealizzabile il weekend successivo. Sono confuso, inerme nel tornado di domande e preoccupazioni che monta su di me.

Non pretendevo con questo scritto di dare una soluzione a tutto cio'. Se non ricordo male, stavo solo cercando di decidere come riempire il foglio "Buoni propositi 2012".
E credo a riguardo che l'obiettivo piu' vero, concreto, onesto, di valore, potrebbe essere questo: Metti ordine nella tua testa amico mio. Realizza cosa vuoi. Realizza cosa e' piu' importante per te. Una volta fatto cio', senza piu' indugi, rincorri il tuo sogno e non mollare mai.
Buona fortuna.

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