lunedì 24 ottobre 2011
Thank God I'm a country boy! - pt.1
"Chi dorme non piglia pesci", dice il proverbio. E chi dorme fino alle 7 del mattino? Be', non so se piglia pesci o no, di sicuro so che non prende pesce a colazione! Ci mancherebbe, credo che da Denny's non sappiano neanche cosa sia il pesce! Vi ho rovinato la sorpresa con queste poche righe, ormai avrete capito che anche stamattina la colazione e' da Denny's. Dopo una notte che credevo migliore, piu' riposante, ed una sveglia appunto alle 7, mi reco in tenuta pezzente - canotta e brache rosse Kipsta - dal mio compagno di merende per un'altra, sudicia colazione. Anche stavolta torno sul Vanilla cappuccino, sugli AYCE pancackes, e aggiungo invece come portata principale un toast con cheddar cheese e mozzarella sticks. Dubitavo della bonta' di tal prodotto, ma ho dovuto ricredermi. La caseinita' della creazione, l'alto grado di formaggezza e la morbidezza del toast in se' manda in tilt le mie papille gustative. Non termino i pancackes per la seconda volta, ma mangio tutto il toast e le patate fritte di contorno. Esco per l'ennesima volta con una pancia strabordante, ma con la sensazione di aver provato una vera e propria goduria gustativa! Con la forma di un pesce palla, monto in macchina, caccio in bocca il solito chewingum "Extra" alla menta, e guido poche miglia fino alla Glen Canyon Dam, una massiccia costruzione che ostruisce il fiume Colorado e va a formare quello che e' il Lake Powell ed il piu' grosso bacino che e' chiamato Glen Canyon. Quest'area e' essenzialmente turistica, vistle le molte "marina", i campgrounds, le strutture turistiche e le innumerevoli imbarcazioni che affollano le sponde del bacino. Si sviluppa per 1,2 milioni di acri, ovvero circa 486 mila ettari! La diga che lo forma e' una delle piu' spettacolari d'America, tanto che possiede un proprio centro visitatori (che funge anche da TIC per la Glen Canyon National Recreational Area). Io non ho velleita' conoscitive o esplorative in questo luogo, voglio solo dare un'occhio alla meastosita' della diga, fermarmi un attimo sul ponte che la sovrasta e dire "Peeero'!", e tornarmene alla macchina. Cose semplici insomma. Cosi' faccio. Scortato da un gruppo di bikers europei, tutti vestiti di pelle e borchie, faccio questi due passi e scatto qualche foto. Geniali poi gli ideatori del ponte, a mettere delle grate invalicabili anche per un colibri' alte venti metri, tali per cui l'obiettivo della reflex non passa e le foto vengono inevitabilmente macchiate dalle striature della grata. Meschini. Torno indietro al trotto e, sotto un sole galoppante verso lo zenit, riprendo a guidare verso la meta di oggi, l'ambito nonche' agognato da un anno, Bryce National Park. Saluto il Grand Canyon State, l'Arizona, che non mi ha sicuramente deluso, anzi, mi ha decisamente soddisfatto. Imbocco la via per un altro bellissimo stato americano, lo Utah. Parlando con una persona, a Grand Canyon, si diceva come probabilmente lo Utah sia lo stato piu' bello d'America. Nella sua relativa piccolezza, presenta un'infinita' di parchi e meraviglie naturali. Quelli che nella East Coast sarebbero parchi nazionali da 10+, nello Utah FORSE raggiungono la qualifica di Provincial Parks o State Parks. Basta pensare a Red Canyon, un bellissimo surrogato di Bryce, che ha la sfortuna, pur essendo comunque notevole ma attaccato al gemello piu' famoso, di non avere alcuna qualifica o riconoscimento. E' semplicemente Red Canyon. Che storie, storie da Utah. In questo stato c'e' da sbizzarrirsi: Bryce NP, Zion NP, Capitol Reef NP, Arches NP, Canyonlands NP, la Monument Valley, Glen Canyon, Cedar Breaks, il Great Salt Lake e innumerevoli catene montuose, deserti rossi e immense foreste che si allargano la via verso Teton e Yellowstone, nello Wyoming. Utah, uno stato che pochi conoscono ma che e', alla fine, uno tra i piu' degni di nota. La strada da Kanab in poi si fa molto gradevole, mentre guido in una valle con bassi rilievi collinari su entrambi i lati ed un fiume che si snoda "bendoso" (con molte curve) alla mia destra, affiancato da bassa cespugliaggine. E' un paesaggio idillico, che da noi verrebbe detto di campagna e che in America e' definito country. E' un paesaggio fatto di fattorie piu' o meno vecchie, con granai piu' o meno in disuso, ampi pascoli per mucche e qualche cavallo, e piccoli corsi d'acqua che qua e la formano laghetti che diventano oasi di relax, quando accompagnati da qualche albero frondoso e una romantica panchina di legno. Verrebbe voglia di mollare tutto e venir qua, diventare un fattore e passare un'onesta, tranquilla vita country. Un po' una favola. In lontananza, inizio ad intravedere i rossi rilievi coperti da sempreverdi del Red Canyon. Piu' avanti, mi attende Bryce. Ci arrivo dopo una guida attraverso lunghe distese di pascoli, mucche, cavalli e motel per turisti. Trovo anche un enorme "Museo degli animali", la classica trappola per turisti americana, che vanta una collezione di migliaia di farfalle e gli scheletri di animali dal coyote al bisonte, dal leone al delfino. Mi domando - lo faccio fin troppo spesso - chi sia il demente che a 10 miglia da Bryce investa ore del suo tempo in un museo degli animali. Assurdo. L'entrata del parco e' preceduta da tunnel scavati nella roccia e belle distese di foreste. Ogni tanto compare quache bel posto dove alloggiare. Dopo la foto di rito, anzi, l'autoscatto di rito davanti al cartello del parco nazionale (una delle rare testimonianze del fatto che IO sia in viaggio!) entro e guido ormai impaziente verso il primo viewpoint: Sunrise Point. Parcheggio alla carlona, impaziente di immergermi in questa nuova meraviglia della natura, cammino ai mille all'ora superando vecchi, bambini, giovani coppie e gente a cavallo, e... apnea. Getto lo sguardo oltre il precipizio sottostante la recinzione del viewpoint, giu' a prendere tutti gli Hoodoos, le rosse guglie di fragile terra che terminano in bianchi speroni di roccia, fino a risalire il Bryce Amphitheather e a giungere, dalla parte opposta, a Sunset Point. La vista spazia su tutto questo ben di Dio, non si ferma mai, non vuole fermarsi ma piuttosto spostare lo sguardo su questa o quell'altra roccia, pianta, ombra. L'apnea continua. I miei occhi si posano sugli hoodos appena sotto Sunset Point. Penso a come diavolo abbia fatto la natura a creare cotanta bellezza. Penso a quanto fortunato sono a poter godere di questa vista ispiratrice. Penso a quanto maledettamente bene sono spesi i soldi che spendo in viaggio, per quanto siano troppi, sono dannatamente ben spesi, fino all'ultimo centesimo, e lo realizzo in momenti come questo. Penso a quante gente si ferma qui, ammira quello che sto contemplando io, e si compiace di cio', si emoziona un po', o fa una piccola preghiera a Dio, come faccio io. L'apnea finisce. Momenti magici. Mi giro attorno e vedo che tanta gente fa come me. Si ferma, prende tempo, e poi fa il resto delle cose che fa un turista: apre una mappa, scatta delle foto, indica qui e li. Prima pero', prende del tempo per se', per ammirare lo spettacolo del Bryce Amphitheather. Ora capisco perche' tutti, chiunque lo visita, non puo' fare a meno di consigliarlo agli altri. (Mentre scrivo e guardo una foto del posto su un libro acquistato durante il viaggio, mi vengono i brividi.) Dopo questi attimi quasi mistici, in cui la mia mente si isola dallo spazio e dal tempo in cui si trova per raggiungere qualcosa di superiore, faccio anch'io il turista. Non come i giappi, maledetti loro e spero che nessun giappo conosca l'italiano e legga il mio blog, perche' loro son proprio incomprensibili. Sembra che l'unica cosa che gli interessi sia arrivare sul posto, leggere il cartello che descrive il paesaggio, e scattare almeno "ennemila" foto. Stop. Se quello e' viaggiare, allora io non sono un viaggiatore. Chiamatemi vagabondo piuttosto. Estraggo anch'io la mappa, e decido di fare una camminata, ma piu' tardi, visto che il sole e' ancora alto nel cielo ed il caldo sarebbe decisamente troppo. Opto per guidare tutto il parco verso sud, visto che e' cosi' che esso si snoda, fermandomi ad ogni viewpoint per avere una panoramica generale, poi fare la camminata decisa ed infine fermarmi a godere il tramonto da qualche parte. Parto gasatissimo.
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