Eccomi pronto a narrare la mia prima domenica in territorio statunitense.
Non un'impresa da poco, sintetizzarla in modo da esser fruibile al lettore medio di questo blog, ma provero' a non essere troppo prolisso (ampolloso, vero cigi?).
La giornata comincia con una messa: non abbandono le mie consuetudini e cio' in cui credo se sono via, dunque alle 9.40 mi trovo in cammino per raggiungere la chiesa cattolica a Rapid City (anche se, per dover di cronaca, ce ne sono almeno 3 che io sappia!)
Fu una scelta funesta, perche' stavo andando a beccarmi giusto l'unica chiesa in cui si usa fare la messa tradizionale latina.
Per chi non vi abbia mai partecipato, e' un martirio.
Non si capisce una mazza, tranne la predica del prete se sei un americano o un inglese o se parli molto bene codesta lingua, e' sempre un su e giu' continuo senza sapere il perche', la comunione e' lunghissima perche' hanno un loro modo particolare per riceverla.
Insomma, 1 ora e mezza di supplizio senza riuscire ad entrare nel clima che una messa cerca di creare. Voto, 4.
Ma e' stata un' esperienza, anche se, nel caso qualcuno mi avesse chiesto come la pensavo subito dopo l'uscita dalla chiesa, probabilmente l'avrei mandato a cagare.
Torno a casa mogio mogio, non so perche', forse a causa del cielo plumbeo e con pochi margini di miglioramento, e una volta at home apprendo che il pomeriggio mi avrebbe riservato un bel po' di vita turistica. Vado con ordine.
Partiamo alle 12.30 alla volta del Mount Rushmore, conosciuto in tutto il mondo come il monumento ai 4 presidenti (sono 4, non 3!)
Ci fermiamo in un locale stile pub ma con ristorante annesso affianco alla sala bar, molto carino e con una tipica atmosfera americana: teschi di animali alle pareti, cimeli del west, muri in legno, locandine di film western, e per giunta un gruppo di vecchi proprietari di macchine antiche con relativa casacca gialla di riconoscimento!
Mi appresto a scegliere il cibo, ma la scelta e' dura: cosa scegliere tra un Hamburger con formaggio, carne e pancetta e uno Smothered Burrito con carne, olive e formaggio e con fagioli con salsa affianco??
Sembrava piu' curioso, dunque ripiego sul Burrito.
Mi si presenta un piatto enorme con quello che sembrava un pollo morto con sopra lineette gialle e bianche di non so che, olive ed un miscuglio solido marroncino che dovevano esser fagioli.
Penso: "Fanculo ho sbagliato ancora piatto.." ed invece mi ricredo al primo morso.
Il burrito e' fenomenale, le lineette sconosciute sono formaggio quasi insapore (meglio, si sente di piu' il burrito!) ed i fagioli con la salsa piccante sono la fine del mondo!
Mangio mangio e ancora mangio, ed alla fine finisco. Un'impresa gli ultimi morsi, la pietanza (soli 8 dollari) ti riempie a chiodo.
Ad onor di cronaca, l'effetto "riempiente" della pietanza fara' si che il sottoscritto la sera stessa mangi una carota e una banana. No comment.
Cibatici, partiamo alla volta dei nostri amiconi presidenti rocciosi.
Vi diro', alla loro vista non mi sono emozionato come pensavo.
Non sono nulla di straordinario. Belli certo, ma non hanno quelle dimensioni enormi che forse alcuni di noi credono. Anche se ora posso dire di aver visto il Mount Rushmore e ne sono orgoglioso!
Prese giusto 3-4 foto, muoviamo verso il Crazy Horse Memorial, monumento voluto per Cavallo Pazzo e che sta venendo scolpito nella roccia con dimensioni immense. Solo la testa, e' grande 3 volte il monumento ai 4 presidenti.
Ma anche qui l'effetto immaginato non si realizza. Non sento brividi, non mi sneto minuscolo, non mi sorprendo piu' di tanto. Certo, e' bello e mi piace chiedermi come cavolo fanno a portare avanti un'opera del genere. Ma li' mi fermo.
Peccato.
Ritrovero' presto le mie emozioni.
Ci dirigiamo infatti verso il Custer State Park, dove speriamo di vedere qualche bisonte. I "Buffalo" come li chiamano qui. Scusate dunque se scrivero' bufalo invece che bisonte, qui son sinonimi!
Dopo 45 min di strada montuosa, zero bufali. Solo tanti daini, tant'e' che dopo i primi 2-3 mi ero rotto le palle anch'io di vederli (anche se da italiano la vista di un solo scoiattolo mi gasa), e qualche tacchino selvatico.
Il panorama invece era stupendo: colline coperte di erba gialla, alta 30 cm, che ondeggiava quando una calma brezza spirava dal cielo. Sulla cresta delle colline, si ergono i pini, alcuni in gruppo, altri solitari, come delle vecchie vedette piantate li', per fare la guardia a quei posti nei decenni.
Dopo molti saliscendi immersi in questo paesaggio, mai monotono, svoltiamo l'angolo della casa dei ranger e ci imbattiamo in uno spettacolo che mi fa esclamare come un bambino: Uauuuuu!!
Una trentina di bisonti che pascolano ad un metro dalla strada, incuranti del nostro arrivare e per nulla infastiditi dall'uomo. Restano comunque animali pericolosi, quindi placo la mia sete di avventura e rimango in macchina mentre passiamo in mezzo alla mandria.
Tiro giu' il finestrino e scatto qualche foto. Anche se le immagini piu' belle rimangono negli occhi.
Entusiasta di aver raggiunto il mio obiettivo, vedere dei bisonti nel loro territorio naturale, accompagno i miei mentori in una breve passeggiata che ci porta sulla cima di una collina.
Avevo delle immagini nella mia testa, immagini create durante le mie letture, del territorio in cui vivevano i Sioux. Immagini molto simili a quelle che ho visto.
Vederle dal vivo pero' mi ha fatto realmente capire perche' quella gente ha combattuto, ed ha dato la vita per un pezzo di terra.
Non e' una terra come tutte le altre. Lo dico anch'io che qui non centro nulla.
Ora so perche' si comportavano cosi', e non posso far altro che ammirarli con uno spirito ancor piu' comprensivo.
Arrivato in cima alla collina, scatto qualche foto. Anche se le immagini piu' belle rimangono nel cuore.
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